martedì 27 settembre 2011

'O Sarracino

Non so se li avete mai assaggiati, ma io vado pazza per i biscotti al grano saraceno (senza far nomi, quelli fatti tipo un 8 prodotti da una nota marca che ha per simbolo un mulino, casualmente bianco ;-)). 
Tempo fa, sull'onda dell'entusiasmo dovuto alla ricetta "puoi farli anche tu" trovata sul pacco degli stessi, ho comprato un pacco di farina di grano saraceno, ma puntualmente è rimasto intonso in dispensa.

Questo fino a ieri, quando mi son messa in testa di provare a cucinare un ciambellone con il mio amico Fornoagas: partendo dall'ottima e collaudatissima ricetta della mia amica Bianca ho cominciato sbattendo energicamente 3 uova intere con 200 gr di zucchero a velo, ho aggiunto una busta di vanillina, 130 gr di olio di semi, 130 gr di acqua e 250 gr di farina 00. Peccato che quando sono arrivata a 150 gr mi son resa conto di aver finito la farina! L'unica risorsa trovata in dispensa a quel punto era la farina di grano saraceno e così ho completato con lei il dosaggio. Ho aggiunto una bustina di lievito, amalgamato bene e infornato a...boh? diciamo 180? per 30 minuti circa (prova stecchino). Beh, devo dire che il risultato è stato eccellente! Per due motivi: intanto perchè la torta è rimasta soffice soffice come solo il ciambellone di Bianca sa essere, nonostante le farine diverse; e poi perchè le gnome sono impazzite, gli è piaciuto un sacco (le torte al cioccolato magari le schifano, poi ti sorprendono apprezzando la torta-dall'aspetto-integrale-cheperò-integrale-non-è!).


E ora permettetemi, per dirla come Vasco, un piccolo spazio pubblicità: come i miei "amici" di Facebook già sanno, a breve verrà pubblicato un libro di ricette dal titolo l'Arte della semplicità in cucina (edito da eJarvis) che è una raccolta di ricette tratte da diversi blog, tra i quali anche il mio Cotto e avanzato!!! Dire che ne sono orgogliosa è dir poco, pertanto sopportatemi se faccio un pò il "galletto" della situazione. Sicuramente si potrà scaricare via web, ma avendo un ISBN si potrà trovare nei vari database editoriali e verrà distribuito su Amazon e sul sito Sani Sapori che io seguo con entusiasmo. Naturalmente vi farò sapere quando si potrà trovare ;-)



lunedì 26 settembre 2011

Risvegli

Come sapete (mi ripeto!) vengo da un periodo decisamente travagliato: nel giro di un anno abbiamo comprato, ristrutturato e traslocato in Torino per poi ritraslocare pochi mesi dopo a Roma e quindi non si può dire che il 2010/11 non sia stato un anno impegnativo.
Tutto questo stare tra scatoloni e nuove ambientazioni devo ammettere che aveva finora smorzato parecchio la mia passione culinaria, il fatto del forno ha poi ulteriormente dimunuito la libido, ma...da ieri qualcosa è cambiato.

Complice la partita della Magggica, ieri sera abbiamo invitato i miei cognati a cena: alle ore 14 la mia ispirazione rasentava lo zero...avevo aperto svogliatamente il frigo e l'avevo visto triste e semivuoto, così stavo per lanciare la classica pizza da asporto. A quel punto però mi è salito doppio nervoso, perchè sto cercando di seguire la dieta in maniera ferrea e quindi l'idea della pizza mi rodeva il chicchero. Mi è scattata una molla: ho riaperto il frigo e mi sono imposta di inventare qualcosa con quello che c'era, mi sono rimboccata le maniche e ho finalmente carburato.

E come quando i bei ricordi riemergono a cascata uno dietro l'altro, ho trascorso qualche ora di nuovo a spignattare ed ecco la voglia di farlo è subito riemersa bella fresca!
Credevo di non avere niente perchè non avevo forse voglia di vedere: non che abbia fatto chissà che cenona, però ho sfornato un gateau di patate da leccarsi i baffi (a detta dei commensali eh, perchè io la mia dieta non l'ho sgarrata!), una bella padellata di straccetti con rucola e una specie di ratatouille con melanzane, zucchine, cipolle e pomodori.

Quanto è bastato per farmi tornare ispirazione e farmi sentire forse finalmente a casa e padrona dei miei mezzi :-)

Bene: ora che sapete qualcosa in più delle mie emozioni, tanto vale che sappiate qualcosa in più anche dell'ottimo gateau, che è stato preparato con la preziosa collaborazione della Maxignoma (come rompe le uova lei...) e che ha riscosso applausi sia da lei che dalla sorella.

La mia è stata una "versione mixer": che io sappia, solitamente il gateau andrebbe preparato a strati, schiacciando le patate e amalgamandole con le uova e il parmigiano e poi mettendo uno strato di composto alternato a salumi e scamorza; io sono stata più speedy: ho lessato 4 belle patate, ho tritato finissimi un etto di crudo e 50 gr circa di pecorino e li ho messi da parte, quindi ho passato nel boccale (parlo di boccale perché ho usato il Bimby, ma va bene qualsiasi mixer non a immersione) le patate, 200 gr di mozzarella, il pecorino, 2 uova, 40 gr di burro, poco sale e pepe; ho frullato il tutto a max velocità finchè è venuto fuori un composto simile a un purè e a quel punto ho aggiunto il crudo e riamalgamato.

Ho usato una teglia piuttosto grande in modo che mantenesse una giusta consistenza e ho infornato per 40 min circa, fino a doratura. L'ho servito freddo, ma penso che anche tiepido fosse buono. Mio cognato si è fatto tre porzioni abbondanti, penso si possa considerare un buon segno ;-)


venerdì 23 settembre 2011

dipendenze

Negli ultimi 10 anni ho coltivato una profonda, direi quasi simbiotica, amicizia con un forno elettrico ventilato. Ci siamo conosciuti e piaciuti subito e abbiamo deciso di non lasciarci più: in tutti questi anni ne abbiamo combinate insieme...dalle pizze ipertrofiche e ipersalate ai muffin senza lievito, diciamo che ha visto tante schifezze passargli dentro, ma lui ha sempre creduto in me e mi ha accompagnato nella crescita, finchè son riuscita a sfornare anche meringhe degne di esser chiamate tali.

Siamo cresciuti insieme, comunque: negli ultimi mesi lui aveva subito un lifting che l'aveva fatto migliorare esteticamente e anche nelle prestazioni, facendogli toccare picchi di 300° che gli consentivano di sfornare pizze e focacce degne di una panetteria, ma il nostro idillio purtroppo si è dovuto bruscamente interrompere.

Io l'ho tradito...ho dovuto porre fine al nostro patto e lui giustamente mi ha voltato le spalle. Abbandonato in una casa ormai spoglia, mi ha dimenticato e non si fa più sentire, mentre io qui non riesco a comunicare con il nuovo coinquilino: un forno a gas ormai mio coetaneo che non collabora minimamente e si rifiuta di raggiungere almeno i 230°.

Sabato sera l'ho sfidato: gli ho detto chiaramente "o pizza o morte", ma lui ha fatto finta di nulla e ha piantato rigidamente le manopole sui 220°. Risultato? Dopo una lite durata un paio d'ore ha sputato fuori una cosa piatta e dura che non sono riuscita a definire pizza. Secondo me durante la cottura ha adottato qualche espediente e si è vendicato ingurgitando lui stesso tutto il lievito. Fatto sta che ci siamo mangiati quella che qui a Roma si definisce una "sòla" in due sensi: sola di scarpa per la consistenza, fregatura nell'insieme.

Che devo fare? Il mio amico ventilato mi manca così tanto...ma questa situazione è temporanea, posso io svuotare il borsellino per una cucina che dopo pochi mesi (se siamo fortunati) dovrò nuovamente abbandonare? Son problemi, mi rendo conto...ma è davvero dura uscire dalle dipendenze, lo sapete. E il mio adorato ventilatuccio mi aveva assuefatto...Ero proprio cotta di lui, cosa che per un forno è senz'altro un complimento.

Aiutatemi a risolvere questo dubbio amletico: avere o non avere un forno ventilato, questo è il problema...



giovedì 15 settembre 2011

Mia mamma

Mia madre era una persona speciale.

Ok, questo è quello che dicono - e giustamente, perchè ogni madre a modo suo è speciale - tutti i figli.
Però...mi sento di dire che mia madre fosse davvero un "caso". 

Intanto per motivi di età: era nata nel 1925 e quando sono arrivata insperatamente io aveva già 47 anni, cosa che al giorno d'oggi non fa certo più scalpore, ma negli anni 70 era certamente una rarità; e poi era così mentalmente aperta che difficilmente si sarebbe detto fosse appartenuta a una generazione tanto distante: erano tanti gli anni che ci dividevano, ciononostante ha sempre cercato di comprendermi, di darmi un'educazione al passo coi tempi e di avvicinarsi al mio modo di pensare.
Non deve essere stato affatto facile per lei crescermi: il confronto con altre madri inevitabilmente più giovani, i commenti che all'epoca non venivano risparmiati, i suoi stessi genitori decisamente anziani (anche qui...nonna era del 1899!)...ma non mi ha mai fatto pesare nulla, anzi: credo che una figlia più amata e coccolata di me sia difficile trovarla.

Non voglio dilungarmi oltre, ma...oggi sono 12 anni che non c'è più e non c'è giorno in cui non la pensi e non la senta con me. Avevo piacere di ricordarla anche qui perchè sorrido al pensiero di avere la passione per la cucina quando lei certo non me l'ha trasmessa: come cuoca era anche brava, ma siccome detestava proprio stare ai fornelli riduceva le sue "prestazioni" al minimo sindacale :-) giusto in qualche grande occasione, per la quale sfoderava qualche ricetta particolare.

Erano talmente rare, queste occasioni, che me le ricordo ancora bene! E la cosa più buffa è che, per quanto lei fosse amante dei sapori tradizionali, uno dei suoi "cavalli di battaglia" era un piatto esotico!
E così eccovi oggi la sua ricetta (ovviamente ipersemplice) del riso alla Cubana, che lì per lì può sembrare disgustoso, ma vi garantisco che va provato. 

Ma non ve la scrivo io: vi posto direttamente l'immagine del suo fido quadernetto delle ricette che per me è più prezioso di un diamante. 



martedì 13 settembre 2011

Ah ecco, è riapparsa!

tremate, tremate, la sedicente cuoca è tornata!!!
Ragazzi, dopo un'estate bollente tra bagnasciuga e suoceri (wow!) mi sono finalmente impossessata della mia "nuova" dimora nella Capitale e, piano piano, cerco di ambientarmi e diventare zen nei confronti del traffico (ogni volta che ci penso rido perchè mi viene in mente Johnny Stecchino, ricordate? la più grande piaga di Palermo ... ).
Le gnome muovono anche loro i primi passi nelle nuove scuole e a breve avrò un pò di tempo per dedicarmi più seriamente alla cucina, che devo ammettere di aver parecchio trascurato durante questo lungo lasso di tempo (complice la cuoca-suocera a mia disposizione!).
Mi sento orfana di un forno ventilato ... attualmente dispongo della vecchia cucina dei suoceri con il mitico forno a gas di quelli che si accendono con il fiammifero: non ho ancora provato a cucinare qualcosa, ma il pensiero mi frena...magari poi scopro che invece i dolci vengono sensibilmente meglio e non lo mollo più, sai mai ... anche qui, quando avrò un pò di tempo x giocarci sperimenterò!

Nell'attesa di tempi migliori, vi dò due dritte semplici (come sempre!) ma interessanti: una è forse l'uovo di Colombo, ma io l'ho scoperta piuttosto recentemente ed è una di quelle cose ormai diventate indispensabili. Trattasi del misto di "odori" in vaso da utilizzare come soffritto pronto o come insaporitore di varie pietanze. Praticamente si frullano con il minipimer (meglio del frullatore: lascia i pezzi più grossi e disperde meno liquidi) un bel pò di carote, cipolle, prezzemolo, aglio, basilico, sedano con 3 cucchiaini di sale e olio a filo quanto basta per ottenere un composto ancora consistente; lo si passa poi in un vaso e lo si copre ulteriormente di olio. E' un composto davvero utile in mille occasioni: un cucchiaio è perfetto anche solo per dar sapore a dei filetti di pesce passati velocemente in padella o a una frittata, ma soprattutto è ottimo come base per i sughi! Se ben coperto di olio (bisogna rimboccarlo dopo ogni utilizzo) si conserva in frigo per almeno un paio di settimane, se non di più.
Che dite ... ho scoperto l'acqua calda???? Ne fate già abitualmente uso?

Altra cosa invece un pò più insolita che ho sperimentato stamattina (alla babygnoma però non l'ho manco proposta ... effettivamente è un sapore un pò particolare) è questo bel piattino ultradietetico che mi sono preparata con faccia mogia (s'ha da dimagrire, ahi ahi) e che invece mi ha riportato il sorriso dopo il primo assaggio: un'insalatina tiepida di calamaretti e finocchio. Semplicissima e davvero gustosa: lessate per una decina di minuti dei calamaretti puliti in acqua bollente salata e aromatizzata con una foglia di alloro; scolateli, fateli raffreddare qualche istante e poi tagliateli ad anelli; nel frattempo affettate sottilmente un finocchio, quindi unite i calamaretti e una manciata di olive verdi anch'esse a rondelle. Condite con una miscela di olio evo, senape e sale e...poi ditemi se non è una squisitezza!

Bene, per oggi e tutto. Spero che a voi faccia piacere ritrovarmi almeno quanto fa piacere a me!
Alla prossima :-)