giovedì 13 gennaio 2011

No...parliamone!

Ok, capisco perfettamente che a questo punto ormai io sia diventata il vostro guru e che riteniate io sia una cuoca perfetta e infallibile, che riesce a far la spesa senza sbagliare un colpo e, soprattutto, riesce a non trovare zucchine muffite che cercano di scappare con le proprie gambe (nel frattempo spuntate fuori x qualche magia genetica) dal cassetto del frigo.

Ecco...so che per voi sarà un duro colpo, ma ve lo devo dire: io sono un vero e proprio disastro!!!

Certo, mi barcameno nel migliore dei modi e qualche volta ci azzecco, ma siccome non voglio che pensiate che io sia qualcosa che decisamente non sono, oltre a parlarvi dei piatti riusciti e collaudati è il caso che vi parli anche dei fiaschi, altrettanto collaudati pure loro!

Il più eclatante, a causa del quale mio cognato ancor ora mangia con diffidenza qualsiasi cosa io cucini, riguarda la mia amata pizza (ci tengo però a dire che l'episodio risale a 7 anni fa circa...ora almeno la pizza davvero la faccio ad occhi chiusi!): avevo lui ospite per la prima volta e giustamente volevo fare bella figura, così decisi di puntare sul classico (e poco rischioso, così almeno credevo!). Peccato che misi ben 4 cucchiaiate abbondanti di sale nell'impasto, di modo che la pizza non solo venne dura come la pasta di sale, ma naturalmente fu del tutto immangiabile.

Buoni anche gli involtini di pesce spada: la ricetta prevedeva 400 gr di spada affettato sottile, ma siccome supponevo che 4 hg di carpaccio venissero quanto un Rolex, decisi di prendere due fette tagliate alte 1 dito x poi dividerle per conto mio. Dopo discreta sudata mi ritrovai con 4 lenzuolini bagnaticci e sconnessi che non avrebbero contenuto un ripieno nemmeno con la più fervida immaginazione, ma volli masochisticamente proseguire sulla mia strada e rovesciai lì sopra il mezzo kg di farcia che ovviamente avevo già preparato del tutto incurante delle reali proporzioni del pesce. Risultato post cottura: una pappetta omogenea di un colore ben poco invitante che non aveva nulla dell'involtino, ma oramai neanche più del pesce spada! 

Il povero marito poi, attivista dell'associazione anti-sprechi, pur di non buttare - giustamente - il cibo, si immola alla causa ingurgitando questo e altri esperimenti che la sottoscritta di tanto in tanto produce...ma di volta in volta con espressione sempre più rassegnata (e spesso anche disgustata!).

Questo solo per citarvi due degli innumerevoli esempi di porcherie che derivano dal mio "estro culinario", ma potrei aprire un blog anche solo x quello!

Scherzi a parte però, per arrivare a cucinare in modo almeno decente è necessario passare anche per un tot di fallimenti, altrimenti non ci sarebbe gusto! E poi si sa che sbagliando si impara.

...e qui faccio il marito: "sì, ma perseverare è diabolico!"

1 commento:

  1. Qualcuno ha detto "esperienza è il nome che diamo ai nostri errori". Ma non mi ricordo chi fosse. Oppure me la sono sognata. Boh!

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